Gambero rosa
Nome scientifico: Parapenaeus longirostris
MORFOLOGIA: Crostaceo con corpo compresso lateralmente e parte anteriore (cefalotorace) ricoperta da un carapace da cui si diramano 13 paia di appendici. Sul carapace è presente a livello della regione gastrica un caratteristico dente che permette di distinguere facilmente il gambero rosa dagli altri Peneidi. Sulla superficie esterna del gambero rosa sono presenti due suture longitudinali ben evidenti. La superficie esterna del gambero rosa è praticamente liscia e priva di setole. Il rostro è diritto o appena sinuoso e leggermente incurvato verso l’alto, dotato di 5-9 spine nella parte dorsale e privo di spine nella parte ventrale. Il rostro prosegue posteriormente in una carena fin quasi al bordo del carapace. Gli occhi sono peduncolati e privi di tubercoli. Questa specie presenta dimorfismo sessuale e le femmine sono più grandi dei maschi; la lunghezza totale massima riscontrata è stata di 19 cm su individui femmina. La colorazione è rosa-arando tendente al rosso-violaceo sul carapace e soprattutto sul rostro.
CARATTERISTICHE ECOLOGICHE: Specie distribuita nell’intero bacino Mediterraneo e nell’Atlantico, sia occidentale (dal Massachussetts alla Guyana Francese) che orientale (dal Portogallo all’Angola). La specie, pur essendo diffusa in tutti i mari italiani, risulta più abbondante nel Tirreno centrale, nel canale di Sicilia e nello Ionio. Negli ultimi anni si registra un sensibile aumento anche nel medio e basso Adriatico. Specie bentonica, vive in gruppo. Si pesca abitualmente con reti a strascico.
TIPOLOGIE COMMERCIALI/UTILIZZO IN CUCINA: Viene commercializzato fresco, congelato e cotto sgusciato. Specie di buon interesse commerciale nell’area mediterranea. Carne buona, utilizzabile per numerose preparazioni alimentari.
CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI: Bassissimo contenuto in grassi (0,20)% ed elevatissimo apporto in proteine (20,3%). Tra gli acidi grassi saturi il più rappresentativo è stato l’acido palmitico con il 18,1%. Tra i monoinsaturi l’acido oleico è quello ritrovato in concentrazioni maggiori con il 15,6%. Infine tra gli acidi grassi polinsaturi quelli maggiormente presenti sono EPA e DHA con il 15,2% ed il 19,5% rispettivamente. Il rapporto w6/w 3 è di 1 a 5.
NOTE: La freschezza del prodotto, come in generale tutti i crostacei, è valutabile tramite alcuni fattori oggettivi: il gambero non deve odorare di ammoniaca, la testa non si deve staccare facilmente dal resto del corpo e non deve essere annerita, le carni devono essere sode, compatte e non frollate o liquefatte.
Scheda realizzata con la preziosa collaborazione tecnica scientifica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (sede di Termoli). Ne è vietata la riproduzione anche solo parziale